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Zero virgola: di più o di meno?

Con la stessa metodologia vista nel precedente articolo dai dati ufficiali di EMA (Agenzia europea per i medicinali), modificando solo la linea

data1 = "< grep \"Italy.*death.*2020-[^5*]\" ECDC-weekly-national-COVID.csv"

otteniamo il numero di decessi fra il primo gennaio 2020 e la settimana 49 del 2020 (cioè fino al 6 dicembre 2020, poi inizia la campagna vaccinale).

Risulta che ci sono stati 60078 decessi su 59641488 abitanti, cioè la frequenza attesa è di 0,001007319 cioè 0,1%.

Invece nell’articolo precedente Vaccini COVID-19: fatti ripetendo i passi della sezione sugli Effetti collaterali dei vaccini per COVID-19 (utilizzando i dati AIFA del file PDF) possiamo risalire alla cifra dei decessi se si desse la doppia dose a tutti (anche se stanno già cercando di introdurre la terza): risultano 989 decessi.

989,19 / 59.641.488 = 0,000016586 = 0,0016 %

Quindi morte COVID 0,1% e morte vaccino 0.001% , tutto a posto tutto chiaro, cento volte meno, come si fa a non correre a farselo?

Un motivo c’è…

Un vaccino, per definizione, viene dato ad una persona sana perché non si ammali di qualche cosa.

Se ad una malato viene detto dai dottori “ha solo sei mesi vita” , è chiaro che di fronte ad una morte certa (100%) il malato accetta qualsiasi terapia sperimentale ci sia, qualunque rischio questa abbia, tanto l’evento peggiore è già previsto, pertanto può solo migliorare, non esiste un “alla peggio” perché non potrebbe essere peggio.

Non è il caso del trattamento sperimentale anti-COVID perché destinato a sani, a persone e non a malati: individui che non hanno una prospettiva di qualche mese ma molto tempo avanti a sé. Sapere se il farmaco sperimentale ha effetti indesiderati è fondamentale nella scelta (scelta, visto che, qui, non è ancora un obbligo).

Inoltre ci sono gli altri effetti non voluti che non sono decessi: cecità, amputazioni, paralisi, …

La questione è questa quel 0,001 non è abbastanza più piccolo dello 0,1.

Decessi ed effetti non voluti che non terminano la vita non sono (ancora [ndr]) veramente noti, come mostrato nel precedente articolo in Messa in commercio condizionata.

Non è 0,001, è sicuramente di più, quanto di più? Non si sa! Nessuno può dire “è sicuro!”

0,001 non lo è e la vera cifra perché questa sarà nota solo dopo la sperimentazione, che sta avvenendo sulle cavie. Cavie umane. Molte consenzienti ma talune obbligate: “se non ti ‘vaccini’ (ti fai inoculare la terapia genica sperimentale [ndr] ) non puoi lavorare qua”.

E, benché non sia sicuro, esistono persone che ne propagandano l’obbligatorietà.

Vaccini senza storia e non sicuri

Dottori, sedicenti esperti, giornalisti e tanti altri sulla carta, in TV, nel web hanno propagandato l’uso dei vaccini contro il COVID-19 dicendo “sono sicuri, abbiamo un secolo di dati sui vaccini”.

Tutti quei dati ci sono, ma si riferiscono a vaccini di altro tipo.

Lo dice lo stesso Istituto Superiore di Sanità

Per la prima volta verranno usati dei vaccini ‘a Rna’. Che significa?

Di solito nella vaccinazione viene iniettato il virus (o il batterio) ‘indebolito’, oppure una parte di esso. Il sistema immunitario riconosce l’’intruso’ e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontra quello ‘vero’. Nel caso dei vaccini a Rna invece si inietta l’’istruzione’ per produrre una particolare proteina, detta proteina ‘spike’, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi.

ISS

I vaccini per il nCOVID-19 sono innovativi, di un nuovo tipo, e non c’è alcuna storia clinica.

Inoltre l’EMA (European Medicins Agency) ha dato addirittura il permesso temporaneo alla vendita, nell’attesa di ricevere entro il 2023 dai vari produttori gli esiti delle sperimentazioni ancora mancanti.

Companies need to submit monthly safety reporting summaries for COVID-19 vaccines, in addition to periodic safety update reports, and put processes in place to manage a high volume of safety reports. They need to carry out further studies on COVID-19 vaccines that receive a conditional marketing authorisation.

EMA

Comirnaty is now authorised across the EU. This follows the granting of a conditional marketing authorisation by the European Commission on 21 December 2020.

EMA (per comirnaty ma lo stesso per tutti i vaccini)

What information is still awaited for Comirnaty?

As Comirnaty received a conditional marketing authorisation, the company that markets Comirnaty will continue to provide results from the main trial, which is ongoing for 2 years. This trial and additional studies will provide information on how long protection lasts, how well the vaccine prevents severe COVID-19, how well it protects immunocompromised people, pregnant women, and whether it prevents asymptomatic cases.

EMA

Autorizzazione provvisoria: per due anni si raccolgono dati!

Parlando di sicurezza è l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) a diffondere il rapporto col grafico

E spiega che le percentuali sono riferite alle segnalazioni (per la definizione di evento grave si veda l’articolo Vaccini COVID-19: fatti):

Dallo stesso file di AIFA sappiamo che ci sono state 84.328 segnalazioni a fronte di 65.926.591 dosi iniettate, che corrispondono a 65926591×(84329÷65926591)×(0,006+0,006) = 1011 decessi ed invalidi.

Proprio ieri sera è stato chiarito il meccanismo dell’effetto collaterale che rende ciechi. Sì, letto bene: ciechi. Non era chiaro come una puntura su un braccio potesse avere tale effetto. La questione, in verità, è semplice: come accade col virus, si formano trombosi (coaguli di sangue che ne ostruiscono il passaggio) nei minuscoli vasi sanguigni che irrorano le cellule della retina dell’occhio; la perdita della retina causa la cecità:

La trombosi retinica è una patologia dell’occhio che si verifica quando un trombo occlude in maniera parziale o totale un vaso della retina impedendo al sangue di fluire correttamente. Il mancato apporto di sangue alla retina può causare notevoli danni alla vista, spesso irreversibili.


Fondazione Poliambulanza


Il 13 marzo 2021 è stato diffuso il Piano vaccinale del Commissario straordinario per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale.

Dalle rilevazioni settimanali dell’ECDC nel file CSV troviamo che

  • fino al 14/12/2020 gli infetti erano 109473;
  • fino al 14/12/2020 i decessi erano 68799;
  • fino al 21/3/2021 gli infetti erano 3223142;
  • fino al 21/3/2021 i decessi erano 102145;
  • fino al 1/8/2021 gli infetti erano 4396417;
  • fino al 1/8/2021 i decessi erano 128220.

Cioè

  • gli infetti nel periodo senza vaccino (14/12/2020 – 21/3/2021) erano 3223142-109473 = 3113669;
  • i decessi nel periodo senza vaccino (14/12/2020 – 21/3/2021) erano 102145 – 68799 = 33346;
  • gli infetti nel periodo con vaccino (21/3/2021 – 1/8/2021) erano 4396417 – 3223142 = 1173275;
  • i decessi nel periodo con vaccino (21/3/2021 – 1/8/2021) erano 128220 – 102145 = 26075.

Pertanto risulta che chi era ammalato di COVID aveva un tasso di mortalità del:

  • nel periodo senza vaccino (14/12/2020 – 21/3/2021) 33346/3113669 = 1,07%
  • nel periodo con vaccino (21/3/2021 – 1/8/2021) 26075/1173275 = 2,22%

Per questo tipo di vaccini non esiste un pregresso, una storia. Chi afferma “sono sicuri” non può averne idea! Pertanto affermandolo dice il falso.

Dati, grafici e pesci

I grafici sono ottenuti estrapolando i dati dell’Italia dalle rilevazioni inviate EMA / ECDC (Agenzia europea per i medicinali / European Centre for Disease Prevention and Control) dalle autorità sanitarie di quasi tutti i paesi del mondo con aggiornamenti settimanale.

I dati utilizzati sono aggiornati al 12 agosto 2021, ma la metodologia non cambierà con l’aggiornamento dei dati e può essere riprodotta.

1 Andare sulla pagina delle rilevazioni settimanali dell’ECDC

e fare click su “Download”

2 Nella nuova pagina

e salvare il file nel proprio computer.

3 Prequisiti: serve avere il programma libero gnuplot con versione uguale o superiore alla 5.5 (è una versione da compilare perché nuova, quindi servono anche tutti i programmi per la compilazione).

4 Nel sito base del progetto gnuplot nella pagina di esempi nella categoria Sample Applications c’è la voce Epidemiological data, un esempio che fa il confronto grafico dei contagi in diversi paesi.

È stato modificato per applicarlo solo all’Italia, inoltre, siccome con la scala dei contagi – per fortuna – non si sarebbero potuti leggere i decessi sono stati creati due file di istruzioni per gnuplot distinti.

# set terminal p# set terminal pngcairo  transparent enhanced font "arial,10" fontscale 1.0 size 600, 400 
 set output 'epi_data.cases.png'
set border 3 front lt black linewidth 1.000 dashtype solid
set format x "%b\n%Y" timedate
set format y " %4.0f" 
set grid nopolar
set grid xtics nomxtics noytics nomytics noztics nomztics nortics nomrtics \
 nox2tics nomx2tics noy2tics nomy2tics nocbtics nomcbtics
set grid layerdefault   linecolor rgb "gray"  linewidth 0.750 dashtype solid,  linecolor rgb "gray"  linewidth 0.750 dashtype solid
set key fixed left top vertical Left reverse enhanced autotitle box lt black linewidth 1.000 dashtype solid
set key noinvert samplen 2 spacing 1 width 2 height 0 
set datafile separator ","
set style data linesdati-grafici-e-pesci/
unset mxtics
set xtics border in scale 1,0.5 nomirror norotate  autojustify
set ytics border in scale 1,0.5 nomirror norotate  autojustify
set cbtics border in scale 1,0.5 nomirror norotate  autojustify
set title "weekly COVID-19 cases per 100,000 people" 
set title  font ":Bold,15" textcolor lt -1 norotate
set xrange [ * : * ] noreverse writeback
set x2range [ * : * ] noreverse writeback
set yrange [ * : * ] noreverse writeback
set y2range [ * : * ] noreverse writeback
set zrange [ * : * ] noreverse writeback
set cbrange [ * : * ] noreverse writeback
set rrange [ * : * ] noreverse writeback
set colorbox vertical origin screen 0.9, 0.2 size screen 0.05, 0.6 front  noinvert bdefault
calendar(date) = weekdate_iso( int(date[1:4]), int(date[6:7]) )
NO_ANIMATION = 1
data1 = "< grep \"Italy.*cases\" ECDC-weekly-national-COVID.csv"
plot data1 using (calendar(strcol(7))) : (1.e5*$6/$4) lw 2 title "Cases"
# set terminal p# set terminal pngcairo  transparent enhanced font "arial,10" fontscale 1.0 size 600, 400 
 set output 'epi_data.deaths.png'
set border 3 front lt black linewidth 1.000 dashtype solid
set format x "%b\n%Y" timedate
set format y " %4.0f" 
set grid nopolar
set grid xtics nomxtics noytics nomytics noztics nomztics nortics nomrtics \
 nox2tics nomx2tics noy2tics nomy2tics nocbtics nomcbtics
set grid layerdefault   linecolor rgb "gray"  linewidth 0.750 dashtype solid,  linecolor rgb "gray"  linewidth 0.750 dashtype solid
set key fixed left top vertical Left reverse enhanced autotitle box lt black linewidth 1.000 dashtype solid
set key noinvert samplen 2 spacing 1 width 2 height 0 
set datafile separator ","
set style data lines
unset mxtics
set xtics border in scale 1,0.5 nomirror norotate  autojustify
set ytics border in scale 1,0.5 nomirror norotate  autojustify
set cbtics border in scale 1,0.5 nomirror norotate  autojustify
set title "weekly COVID-19 deaths per 100,000 people" 
set title  font ":Bold,15" textcolor lt -1 norotate
set xrange [ * : * ] noreverse writeback
set x2range [ * : * ] noreverse writeback
set yrange [ * : * ] noreverse writeback
set y2range [ * : * ] noreverse writeback
set zrange [ * : * ] noreverse writeback
set cbrange [ * : * ] noreverse writeback
set rrange [ * : * ] noreverse writeback
set colorbox vertical origin screen 0.9, 0.2 size screen 0.05, 0.6 front  noinvert bdefault
calendar(date) = weekdate_iso( int(date[1:4]), int(date[6:7]) )
NO_ANIMATION = 1
data1 = "< grep \"Italy.*death\" ECDC-weekly-national-COVID.csv"
plot data1 using (calendar(strcol(7))) : (1.e5*$6/$4) lw 2 title "Deaths"

Si ottengono i due grafici:

Contagi COVID in Italia al 12/08/21
Decessi
COVID in Italia al 12/08/21

Considerazioni

Uno che non sa il motivo, osserva che un pesce preso con un retino e appoggiato sul pontile, dopo un po’ muore.

Fa delle ipotesi:

  • il pesce muore perché è allergico all’aria;
  • il pesce muore perché si spaventa ed ha un infarto;
  • il pesce muore perché non ha più l’acqua che lo protegge dalle radiazioni cosmiche;
  • il pesce muore perché non ha più l’acqua dalla quale prende l’ossigeno;
  • il pesce muore perché…

Il CTS gli dice una cosa, i veterinari un’altra, l’associazione dei pesci un’altra ancora ma il buon senso… Inoltre se non si capisce cosa hanno i pesci fuori dall’acqua in fretta tutto il sistema si ferma con conseguenza disastrose.

Tutti insieme cercano una soluzione… cerca, cerca… salta fuori una soluzione: una punturina ai pesci finché sono ancora in acqua, qualcuno morirà subito, qualcuno sarà lesionato (e qualcuno avrà danni a lungo termine ma non potranno essere correlati alla punturina).

Il contenuto della punturina non è testato come si deve ma è necessario far presto. Subito, subito a tutti i pesci. Via un’autorizzazione temporanea da usare finché si usa sui pesci e poi, vedendo come sarà andata, la si prepara.

La super-crescita dei contagio di luglio-agosto 2021 può essere ascrivibile sia al vaccino che non protegge ma anche che le persone vaccinate, credendosi totalmente immuni smettono la precauzioni o, alle mutazioni del virus indotte dallo vaccino stesso

Stessa cosa per i decessi. Mentre ad estate 2020 c’erano pochi infetti visto che si è giunti al periodo estivo dopo il confinamento delle zone rosse e non ci sono molti decessi lo stesso risultato si ha nell’estate 2021, i fautori della vaccinazione dicono che è merito della puntura; i contrari dicono che è un fattore climatico / la vitamina D / i medici sanno come curare.

Siamo come chi osserva il pesce: l’osservatore del pesce non sa perché il pesce muore; chi guarda i dati non sa le curve si muovono per il vaccino o per altro.

Nel dubbio interviene il principio di precauzione: se non c’è la certezza che una certa azione non faccia danni non la si fa.

Indipendentemente dal fatto che la punturina faccia o meno sopravvivere i pesci fuori dall’acqua, se non si è certi che non faccia danni ai pesci non a si fa.

Allo stesso modo, i vaccini indipendentemente dal fatto che proteggano o meno dal COVID, solo sapendo che sulle segnalazioni delle vaccinazioni fatte il 12% riguarda un effetto grave, a parte tutti gli altri problemi, NON NE ANDAVA NEPPURE INIZIATA LA SOMMINISTRAZIONE. Altro che -come dicono alcuni- renderlo obbligatorio (o renderlo forzosamente obbligatorio, come sta avvenendo, togliendo la libertà o il lavoro a chi rifiuta di essere una cavia).

Vaccini COVID-19: fatti

Il motivo principale di queste righe è quello di far chiarezza.

Nella fase iniziale, specie per la mancanza di un piano pandemico, c’era tantissima confusione: l’OMS coordinava tutti e dava un consiglio; questo veniva accolto e preparato per la Conferenza Stampa delle 18; nel frattempo l’OMS ci ripensava e diceva il contrario del giorno precedente. Il risultato è stato che su un canale televisivo il governo diceva una cosa, poi si cambiava canale e l’OMS diceva il contrario, per poi passare alla conferenza stampa del Governatore regionale che ripeteva i consigli del Governo del giorno precedente ancora diversi (OMS due giorni prima).

Il tutto con un linguaggio come: “siamo in guerra”, “la conta dei morti di oggi”, “vinceremo”, “il coprifuoco”, “la lotta”, …

Oltre a tutto ciò gli studi televisivi (e perfino i telegiornali con le interviste) facevano parlare dottori e virologi col risultato di parlare di pandemia 24 ore al giorno. Ci sono stati TG che hanno parlato solo ud unicamente dell’infezione: niente terremoti, o tifoni, niente “morsa del freddo” solo epidemia.

La premessa era “il confinamento continuerà finché non ci sarà il vaccino”. adesso “solo il vaccino ci salverà”, “correte a vaccinarvi, dobbiamo raggiungere l’immunità di gregge”.

Questa pressione è arrivata da tutte le parti: cartelloni in strada, TV, giornali, radio, pubblicità in TV e perfino nel web, arrivando a censure o a bandire non solo chi aveva una voce contro ma perfino chi metteva dei dubbi.

Ovviamente un non allineato al pensiero dominante è stato indicato come “negazionista” (ancora termine di guerra) o “no-vax”.

Per evitare di essere tacciati di essere degli eversivi complottisti, i dati e le citazioni arrivano da siti istituzionali, si è evitato di proposito di citare informazioni non verificabili, inoltre per ogni citazione c’è il link così da vederne anche il contesto: ogni dato è veritiero ed inattaccabile.

Utilizzando solo citazioni ed argomentazioni non opinabili (di fonte vaccinista) si arriva a dimostrare che siamo cavie di una sperimentazione non finita i cui effetti a medio e a lungo termine non sono noti, che i vaccini non funzionano, permettendo che si infetti il vaccinato e che possa infettare i non vaccinati (un’altra motivazione usata è “vaccinatevi per proteggere i vostri cari e le persone fragili che vi stanno vicine”).

Per finire è stata fatta una proiezione di cosa potrebbe accadere vaccinando tutti: si avrebbero più di 20 mila casi gravi e 1000 decessi.

Non è stato attuato il principio di precauzione. In parole povere dice che se non è certo che qualcosa non fa danni non la si fa. Invece anche se il vaccino crea gravi effetti o uccide lo si è fatto comunque. Che sia il noto “rischio ragionato”? Far qualcosa e sperare di non capitare fra i 21 mila?

Concludendo: il vaccino non protegge né che lo fa né i vicini inoltre è pericoloso!

Non è un vaccino ma una terapia genica

Quello chiamato “vaccino” non è tale, ma è un trattamento genico, innovativo e sperimentale (cfr, punto seguente).

Per la prima volta verranno usati dei vaccini ‘a Rna’. Che significa?

Di solito nella vaccinazione viene iniettato il virus (o il batterio) ‘indebolito’, oppure una parte di esso. Il sistema immunitario riconosce l’’intruso’ e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontra quello ‘vero’. Nel caso dei vaccini a Rna invece si inietta l’’istruzione’ per produrre una particolare proteina, detta proteina ‘spike’, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi.

ISS (Istituto Superiore di Sanità)

accini-senza-storia-e-non-sicuri/

Messa in commercio senza termine del periodo di test

[4] I due grafici nella pagina del sito di EMA (European Medical Agency), confrontano le fasi per arrivare a mettere in commercio un vaccino tradizionale ed uno per il COVID-19; risulta evidente che il processo complessivo per la messa sul mercato dei nuovi farmaci è stato accorciato di anni.

L’EMA lo dice per Comirnaty (che è il nome dato al farmaco prodotto da Pfizer, sono usciti così in fretta che non gli hanno dato neanche il nome) ma la stessa concessione è stata data anche a tutti gli altri produttori:

As Comirnaty received a conditional marketing authorisation, the company that markets Comirnaty will continue to provide results from the main trial, which is ongoing for 2 years. This trial and additional studies will provide information on how long protection lasts, how well the vaccine prevents severe COVID-19, how well it protects immunocompromised people, pregnant women, and whether it prevents asymptomatic cases.

Ema: ha dato la sua autorizzazione condizionata alla commercializzazione [8]

Ema ha dato la sua autorizzazione alla commercializzazione soggetta a ricevere i risultati dei “main trial” dai produttori, per i quali i produttori hanno due anni di tempo. Fino al 2023 siamo le cavie.

Il fatto che la sperimentazione non sia finita lo rivela anche la presenza dei molteplici “non si sa” nelle pagine ufficiali dei siti delle autorità mediche. (cfr punto seguente).

Efficacia: immunità per sé e per gli altri

ISS nel suo sito dice che il vaccino non provoca il covid-19.

I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA (Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca). Nel primo caso il vaccino a Rna induce l’immunità fornendo a cellule umane esclusivamente le istruzioni per produrre un frammento del virus, la proteina Spike, che indurrà la produzione di anticorpi specifici verso il virus SARS-CoV-2. Con questi vaccini, quindi, non viene somministrato alcun virus, né vivo né attenuato, e la sola proteina spike non può causare infezione o malattia. Nel secondo caso si tratta di un vaccino a vettore virale che utilizza una versione modificata dell’adenovirus dello scimpanzé, non più in grado di replicarsi, come vettore DNA per fornire le istruzioni per sintetizzare nel nucleo delle cellule umane la proteina spike di SARS-CoV-2. Una volta prodotta, la proteina può stimolare una risposta immunitaria specifica, sia anticorpale che cellulare. La tecnologia è la stessa alla base del primo vaccino approvato per Ebola alla fine del 2019.

Una eventuale malattia COVID-19 successiva alla vaccinazione, può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus, contratta indipendentemente dal vaccino.

ISS [6]

La frase di chiusura dice che “chi è stato vaccinato non può prender l’infezione”. Ma si smentisce da sola (sempre ISS) perché in un altro documento afferma che, come ovvio, qualcuno su cui non ha effetto c’è:

4) Fino al 21/07/2021 sono 423 i decessi SARS-COV-2 positivi in vaccinati con “ciclo vaccinale completo”

ISS [17]

Un vaccinato può infettare.

Ma non è finita. Il vaccinato continua la protezione propria ma se entra in contatto con infetti va comunque in quarantena

16 marzo 2021 – Una persona vaccinata con una o due dosi deve continuare a osservare tutte le misure di prevenzione quali il distanziamento fisico, l’uso delle mascherine e l’igiene delle mani, poiché, come sopra riportato, non è ancora noto se la vaccinazione sia efficace anche nella prevenzione dell’acquisizione dell’infezione e/o della sua trasmissione ad altre persone. Questo ancor più alla luce dell’attuale situazione epidemiologica che vede la comparsa e la circolazione di nuove varianti virali, che appaiono più diffusive rispetto al virus circolante nella prima fase della pandemia e per le quali la protezione vaccinale potrebbe essere inferiore a quella esercitata rispetto al ceppo virale originario.

ISS [7]

Ultimo ma non meno importante. EMA risponde alla domanda “Può un vaccinato infettare un non vaccinato?”

The impact of vaccination with Comirnaty on the spread of the SARS-CoV-2 virus in the community is not yet known. It is not yet known how much vaccinated people may still be able to carry and spread the virus.

EMA [9]

Non si sa!

(Confusione perché già ISS rispondeva positivamente, anche se è un’informazione “scovata” “scavando” nel sito [17].)

Notizia al grande pubblico del 27 luglio 2021: dagli USA arriva la risposta ufficiale! “Sì, una persona vaccinata può infettare altre persone” [10][11] (A giorni si accoderà anche EMA e, di conseguenza, l’ISS/AIFA metterà la notizia più visibile).

Mutazioni

La questione doveva essere ovvia per gli esperti perché basta il buon senso: la persona vaccinata non si ammala reagendo col proprio sistema immunitario al virus (azione auspicata di tutti i vaccini); prima che il vaccinato si liberi del tutto il virus presente nel suo corpo si replica, si replica e si replica molte volte. Il caso fa sì che alcune di queste replicazioni non siano uguali identiche all’originale, ma diverse: sono mutazioni o (anche note come varianti). Alcune di queste mutazioni vengono comunque sconfitte dal sistema immunitario dell’ospite vaccinato ma altre invece sopravvivono originando nuovi “ceppi”; tipo quello inglese, quello sudafricano, quello brasiliano o quello indiano, che infettano sia l’ospite benché vaccinato, sia altri con cui è venuto in contatto. [13][12]

Questo spiega anche i motivi per cui un vaccinato può infettare.

Non responsabilità

‘art 3 del decreto legge 1 aprile 2021, n. 44 dispone l’esonero da responsabilità penale per coloro che somministrano i vaccini sulla base di tre requisiti: a) il verificarsi dell’evento morte o lesione del soggetto vaccinato; b) la sussistenza del rapporto di causalità tra la somministrazione del vaccino e l’evento; c) la conformità della somministrazione alle regole cautelari.

[14]

Fenomeno epigenetico

Sono cambiamenti nel DNA, alterazioni che si ripresentano nelle generazioni seguenti anche se non esposte all’agente provocante: ossia il DNA può essere alterato anche con sostanze chimiche [Articolo su Nature del 29 aprile 2019 che investiga circa la variazioni nel DNA dovute all’uso di diserbante a base di glifosato 2]

Lo studio pubblicato sulla rivista Nature analizza una sostanza chimica che è una cosa diversa dai “vaccini”, ma PROVA come sia possibile modificare il DNA chimicamente. Cioè i figli, i figli dei figli, tutta la discendenza avrà l’alterazione genetica; inoltre, essendo stata introdotta dall’uomo, sarà anche OGM.

Effetti collaterali

. un evento avverso è un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dall’assunzione del farmaco o dell’avvenuta vaccinazione;

. una reazione avversa, invece, è una risposta nociva e non intenzionale a un farmaco o a una vaccinazione per la quale è possibile stabilire una relazione causale con il farmaco o la vaccinazione stessa. Per distinguere, quindi, se siamo di fronte a un evento avverso o a una reazione avversa, dobbiamo valutare se è possibile risalire a una causa legata al prodotto medicinale. Non è sufficiente che l’evento si sia verificato a breve distanza dalla vaccinazione o dall’assunzione del farmaco;

. un effetto indesiderato è un effetto non intenzionale connesso alle proprietà del farmaco o del vaccino, che non è necessariamente nocivo ed è stato osservato in un certo numero di persone. Si tratta quindi di un possibile effetto noto, verificatosi nel corso del tempo e considerato accettabile.

La definizione di AIFA (Agenzia Italiana per il Farmaco) nel “Settimo Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 (27/12/2020 – 26/06/2021” è [16]

La gravità delle segnalazioni viene definita in base di criteri standardizzati che non sempre coincidono con la reale gravità clinica dell’evento. Un evento è sempre grave se causa ospedalizzazione, pronto soccorso, pericolo immediato di vita, invalidità, anomalie congenite, decesso, altra condizione clinicamente rilevante. Alcuni eventi avversi, inoltre, vengono considerati sempre gravi se presenti in una lista pubblicata e periodicamente aggiornata dall’EMA (European Medical Agency, sotto il nome IME list (Important Medical Events, per es. febbre alta).

La definizione di evento grave da parte di AIFA

Per AIFA gli eventi sono così divisi [16]

Nel file PDF per il Settimo Rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19 c’è il grafico:

Distribuzione per criterio di gravità delle segnalazioni inserite nel periodo in esame (nello 0,1% delle segnalazioni il criterio di gravità non è indicato)

Nello stesso file PDF si legge che la distribuzione dei vaccini è (al 26/07/2021):

Comirnaty (Pfizer/BioNTech)71%
Vaxzevria (AstraZeneca)17%
Spikevax (Moderna)10%
COVID-19 Vaccino Janssen (Janssen Cilag)2%

Dunque il 98% delle persone che fanno la prima dose fanno anche la seconda, visto che solo col farmaco Jenssen basta una sola iniezione.

Inoltre dallo stesso file sappiamo che ci sono state 84.328 segnalazioni a fronte di 65.926.591 dosi iniettate, che corrispondono a 128 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate. (Cioè 1.280 ogni 1.000.000 di dosi).

Pertanto 60.000.000 (italiani), vaccinando tutti – no-vax, non convinti, ipocondriaci, dubbiosi proprio tutti-, serviranno 60.000.000 x 2 x 0,98 + 60.000.000 x 0,2 = 129.600.000 dosi.

Queste, ipotizzando che le statistiche attuali di AIFA rimangano aderenti a quanto succederà nei prossimi mesi, creeranno 1.280 x 129,6 = 165.888 segnalazioni.

Dai dati che la stessa AIFA fornisce sappiamo che sulle segnalazioni ci sono 12,8% di casi gravi (ed in tutte le segnalazioni lo 0,6% è un decesso).

165.888 x 0,128 = 21.234 casi gravi di cui 165.888 x 0,006 = 995 decessi!

Inoltre solo le reazioni che si manifestano subito dopo vengono considerate perché soddisfano la condizione “relazione temporale fra la vaccinazione e la reazione segnalata;”, richiesta dal protocollo per le segnalazioni dell’OMS Pertanto un problema ascrivibile al vaccino ma che è rilevabile solo mesi dopo l’iniezione, non verrà mai rilevato.

Si può affermare che quei 21 mila casi (ed anche i decessi) sono molto sottostimati perché eventi lontani nel tempo non saranno correlabili: un ictus dopo otto mesi o un’insufficienza respiratoria dopo sei.